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Veivecura, un trio tutto da scoprire.

Veivecura, un trio tutto da scoprire.

Durante una delle ultime tappe del loro tour abbiamo intervistato un trio siciliano da tenere d’occhio, di cui ne sentiremo certamente parlare nei prossimi anni a venire. Loro vengono da Modica e sono i Veivecura, composti da Davide Iacono, Salvo Puma e Salvatore Scucces. Buona lettura!

Partiamo subito con una mia curiosità. Cosa che significa “Veivecura”?
Il nome nasce molti anni fa ed il significato è cambiato col passare del tempo. Prima era una cosa il cui significato non mi è possibile dirti, ma col tempo si è modificato in “curare” qualcuno o qualcosa tramite l’esperienza artistica musicale.

Ok, adesso sto meglio! dimmi un po’ com’è nato il tutto…
Io fondamentalmente suonavo la batteria in un altro gruppo che non ebbe una felice sorte, e sebbene ci tenessi molto non mi arresi e cominciai a suonare da solo visto che sin da piccolo avevo preso lezione di piano ed avevo un pallino per la composizione. Così diedi vita al progetto “Veivecura” completamente strumentale e minimalista! Successivamente siamo diventati un duo con un ragazzo di Pisa con cui studiavo, in Sicilia cominciai a suonare con i ragazzi del mio paese, Modica.

Ho saputo che sei stato in Germania…
Si sono stato in Germania per due anni perché ho collaborato con un cantautore Tedesco e poi son tornato qui a casa visto che non aveva senso restare dopo che il lavoro del disco era finito.

Visto che sei stato un bel po’ in giro, dove preferisci stare?
Preferisco stare a casa mia. La qualità di vita a Modica è nettamente migliore dagli altri posti a partire dal clima e tutto. In Gerrmania funziona tutto un po’ meglio dal punto di vista tecnico lavorativo, ma io sono abbastanza legato a casa mia. A livello artistico nei due anni vissuti in Germania ho avuto una crescita artistica molto importante e per un certo senso i Veivecura stanno avendo una seconda vita grazie anche a questa mia esperienza.

Com’è nata la vostra collaborazione con Rocketta che vi ha portato in giro?
Ho sempre sentito parlare bene dell’agenzia ed è stata un po’ la nostra fortuna per cominciare a suonare un po’ in giro. E’ stata abbastanza dura in quanto all’inizio il progetto non era molto maturo per un’agenzia così importante… Ma adesso stiamo avendo ottimi risultati e siamo molto soddisfatti.

Altre collaborazioni con etichette che volete citare?
Il primo disco è prodotto da noi, il secondo in collaborazione con la Fame dischi, e l’ultimo è uscito per La vigna dischi.

Molti nostri amici dicono che i Veivecura somigliano un po’ troppo ai Sigur Ros…
Si, magari all’inzio si, adesso penso che comunque il sound stia virando verso altre atmosfere, qualcosa potrebbe ancora ricordare i Sigur ma il sound adesso sta un attimo cambiando.

Pensate di cambiare lingua prossimamente?
Il prossimo disco penso sarà sia in Italiano piuttosto che in Inglese, mi piacerebbe scrivere anche in Siciliano!

Quando vedo i Veivecura penso che soffriate a fare così tante cose su un palco.
Per adesso suoniamo in tre per questioni logistiche, se il progetto non cresce dal punto di vista commerciale non si può parlare di allargare la formazione, nel disco ci sono tredici musicisti, e in ogni caso dal vivo riarrangiamo tutto. I pezzi non potrebbero mai venire uguali al disco.

L’esperienza più bella che avete fatto in tour?
Nell’ultimo tour l’esperienza più bella è stata a Milano, la sala dell’arci che ha ospitato era strapiena, l’esperienza invece più brutta è stata in un posto che non posso citare, ma era all’aperto nel periodo di Gennaio. Suonavamo su un marciapiede in discesa con moltissimi problemi elettrici, tipo pedalini impazziti ed il fonico non era diciamo molto disponibile (si parla non dell’ultimo tour).

Parlando di collaborazioni com’è?
E’ stato un sogno perché ascoltavo Moltheni quando guidavo lo scooter da piccolo; la collaborazione è nata quando aprì un concerto ad Umberto, come Veivecura, lui gradì molto, ebbe un’altra occasione per sentirmi a Pisa e successivamente lui m’invitò a suonare qualche disco con lui. E’ stata una collaborazione che non si è spenta e che continuerà ancora in futuro.

Ci parlate un po’ di Modica?
D: “La situazione è pessima, se non fosse per i ragazzi che scendono per le vacanze è una città un po’ spenta.”
SS: “In realtà io vivo a Milano e sono molto critico in confronto della realtà musicale qui, c’è molto potenziale però la situazione non offre molto, c’è da dire che anche a Milano spesso la situazione è analoga, i posti son sempre meno, c’è sempre meno gente attenta ai concerti, chiaramente essendo una città un po’ più grande qualche situazione c’è, però sono molto critico al modo di organizzare ed al modo di pensare certe cose.”
SP: “Anche io sono critico per quanto riguarda Modica, però cerco in qualche modo di sistemare la cosa, invece Salvo è andato completamente via. Io ho una sala prove e mi fanno campare le cover band, però si cerca sempre di spronare gli artisti a fare cose proprie”
D: “Noi due organizziamo un concerto al mese a Modica, curiamo una rassegna che si chiama Hometowns in un cineteatro.”

C’è l’idea di andare via e ricominciare tutto fuori?
D: “Non so, è dura, ed è una scelta da fare consapevolmente, bisogna sentirsela.”
SS: “Stare in un posto per un breve/medio periodo probabilmente potrebbe darti una speranza in più, qui da Modica è abbastanza difficile anche muoversi, stare in un posto meno fuori mano sarebbe una gran cosa.”

Ringraziamo i ragazzi per averci concesso il loro tempo e v’invitiamo a seguire la band nei loro social!

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