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I Dallas si raccontano

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Conoscere band emergenti (e non solo) è sempre il nostro chiodo fisso. Esiste una cerchia ristretta di band che ha voglia di fare, di dire la propria senza appartenere a schemi o mode. Questo è il caso de Il Dallas. Curiosi? Date una lettura alla nostra chiacchierata.

1) Domanda rompighiaccio, chi siete, da dove venite?

Siamo una banda di brutti ceffi, giocatori d’azzardo, bevitori incalliti, gente con la quale è meglio non avere a che fare. Veniamo dalle campagne venete, dove nebbia, polvere e bestemmie sono il regalo che il buon dio si è degnato di lasciarci.


2) “Il Dallas” è un progetto abbastanza particolare, uno di quei progetti che non si sente tutti i giorni in giro. Cosa vi spinge a creare musica fuori dagli schemi?

A noi poco importa di essere fuori o dentro gli schemi, quello che facciamo ci viene naturale di farlo così. L’unico modo che conosciamo di fare musica è questo, essere onesti con noi stessi, senza preoccuparci di quello che la gente può pensare o meno di noi, è una vita che facciamo quello che facciamo senza dare troppo peso alle conseguenze.


3) “Polisportiva stradazza” è un singolo d’impatto, come mai è stato scelto?

Perché in un mare di vittimismo cosmico e introspezioni del cazzo c’è bisogno di una sberla in faccia, di quelle che non ti aspetti, che bruciano e ti fanno sentire vivo.


4) Con chi vi piacerebbe collaborare?

Con chiunque abbia del vino buono in cantina e il coraggio di osare.


5) Come avete vissuto il periodo del lockdown e di tutte le restrizioni? Pensate che ormai sia il passato? Vi vedremo a breve dal vivo?

Noi il lockdown l’abbiamo passato a bere e giocare a carte: Tito e Furiano si sono presi a botte talmente tanto che sembrava si fossero dimenticati di essere fratelli, il Dallas e Leo si sono visti poco, credo avessero fatto qualche cazzata con la gente sbagliata, dovevano sparire per un po’ e questa cosa della pandemia li ha aiutati a far perdere le tracce.

Se ci chiedete cosa succederà in futuro, non lo sappiamo, noi siamo gente umile, le previsioni le lasciamo agli esperti, certo speriamo di poter suonare la nostra musica il più possibile e il prima possibile.


6) Quali sono i vostri prossimi progetti?

Abbiamo fatto un album spacca-caviglie e ora stiamo preparando uno spettacolo dal vivo degno del Dallas. Vogliamo suonare, vogliamo divertirci, vogliamo bere con voi fino all’alba e ricominciare da capo ogni giorno per il resto della nostra miserabile ma vera esistenza.

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Dallas – 1
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