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“Generiche Domande” i Veivecura ritornano!

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I Veivecura si raccontano in occasione dell’uscita del loro ultimo singolo “Generiche Domande”.

Ciao! cominciamo subito col dirvi che è un piacere riaverti ai nostri microfoni virtuali. Dopo tanto tempo si ritorna sulla scena, quali sono le prime emozioni e le prime impressioni?

In realtà per il momento sarà un ritorno esclusivamente digitale. Ma non potevamo più aspettare, i pezzi erano chiusi nel cassetto da troppo tempo.

Cambio di lingua ormai conclamato. Come vi trovate meglio in Italiano? Tornereste all’Inglese?

L’inglese era frutto della mia esperienza internazionale, sai quando vivi fuori per diversi anni a un certo punto ti viene più automatico pensare e scrivere in quella lingua. Però è chiaro che adesso i testi in italiano mi danno una sensazione molto più forte, diretta e naturale. Sono tornato in Sicilia già da qualche anno, quindi no, non tornerei all’inglese.

Generiche domande è un brano molto interessante, com’è nato?

Questa è la prima canzone creata senza avere nessuno strumento musicale davanti. Esperienza surreale. Mi trovavo in ufficio, tra le varie cose lavoro anche nel settore della customer satisfaction. Un pomeriggio avevo accanto a me una collega che parlando al telefono ripeteva continuamente la frase “sono solo generiche domande”. Non so per quale motivo ma a un certo punto nella mia testa ho cominciato a canticchiare quelle parole ed è subito comparsa la melodia del ritornello. L’ho registrata lì per lì con il cellulare e la sera tornato a casa, al pianoforte, ho cercato di capire quali fossero gli accordi che avevo in testa.

Come avete vissuto (e come state vivendo) questa pandemia?

Per quel che mi riguarda molto male. Cioè, da un lato mi sono goduto l’isolamento in una casa al mare, dove ho adottato tre gatti e ho avuto modo di respirare bene nonostante lockdown e coprifuoco. Dall’altro lato ho sofferto molto il mio rigore morale, nel senso che ho notato come attorno a me un po’ tutti hanno fatto il cazzo che volevano sbattendosene della pandemia, mentre io evitavo di incontrare amici e parenti al chiuso, mentre rispettavo il coprifuoco, ecc. Questa cosa l’ho sofferta molto, credo di aver perso del tutto la fiducia nell’essere umano.

Quando tutto finirà pensate che sarà cambiato qualcosa nel panorama musicale?

Non saprei, ho come l’impressione che chi aveva già poco spazio né avrà ancora meno, chi avrà meno soldi avrà ancora meno possibilità di farsi notare. Ma spero di sbagliarmi.

Quali sono i vostri progetti futuri?

Dopo l’uscita del nostro quinto album “Volersi Bene” credo ci prenderemo una lunga pausa di riflessione. Crescere ti fa cambiare prospettive, obiettivi, percezioni. Forse ci vorrà un lungo silenzio per capire alcune cose che hanno a che fare con la musica ma soprattutto con la vita.

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