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Andrea Brunotti- Il sorriso e il malinteso (Recensione)

Dopo l’ep “Emigrato cosciente”  (La Stanza Nascosta Records, 2018) Il cantautore lunigianese Andrea Brunotti torna a farsi sentire con l’album “Il sorriso e il malinteso”, con la consueta carica di ironia, contemporaneità e sensibilità.

Gli arrangiamenti del produttore Salvatore Papotto e del musicista Leonardo Guelpa, in arte Clyde, valorizzano un album ricco di episodi felici, a livello melodico e testuale. La forte impronta personale di Brunotti, che si richiama a modelli cantautorali nostrani (Guccini nel “piglio”, a tratti Stefano Barotti, specie in “Amica Mia”e “Seduto qui”) rileggendoli con originalità, ne fa una delle voci, in senso lato, più interessanti degli ultimi tempi.

Godibilità e profondità corrono parallele (si ascolti la riuscitissima “Frigo vuoto”, a titolo di esempio), a dimostrazione che l’esibita austerità di certo preteso cantautorato non è sicuro indizio di artisticità.

Freschezza, acutezza di indagine, sguardo sornione e una timbrica calda ed emozionante fanno di Andrea Brunotti un cantastorie moderno, con tutte le carte in regola per prospettarci una visione inedita ed affascinante del mondo e dell’uomo di oggi, tra luci ed ombre, sorriso e malinteso.

Traccia migliore: Amica Mia.

Voto: 9

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